PAGHIAMO
ANCORA UNA VOLTA NOI, NO AD UNA MANOVRA CHE FA CASSA CON LE PENSIONI
E NON INTRODUCE LA PATRIMONIALE DA SUBITO MOBILITAZIONE GENERALE
LUNEDI
12 DICEMBRE SCIOPERO DI 4 ORE
CONCENTRAMENTO
ORE 9.00 PIAZZA GARIBALDI
COMIZIO
PIAZZA LOGGIA
E'
un altro colpo durissimo ai lavoratori, alle lavoratrici alle
pensionate e ai pensionati.
Ancora
una volta la scelta è fare cassa con la previdenza e non si vanno a
colpire i grandi patrimoni , le rendite, i capitali. Cosa prevede la
manovra in discussione in questi giorni in parlamento, in sintesi le
modifiche al sistema previdenziale:
- Dal 1 Gennaio 2012 spariscono le pensioni di anzianità e si chiameranno “Uscita Anticipata”, possibili solo con 42 anni e 1 mese di contribuzione per gli uomini, e 41 anni e 1 mese per le donne, con penalizzazione di 2 punti l'anno della componente retributiva nei casi di pensionamento prima dei 62 anni di età. Esempio un lavoratore che ha iniziato a lavorare a 15 anni e ha una carriera contributiva piena di 42 anni e 1 mese può accedere alla pensione “anticipata” a 57 anni percependo una pensione penalizzata nel suo valore del 10%.
- Il decreto fissa le uscite anticipate a 42 anni e un mese nel 2012, 42 anni e due mesi nel2013 e 42 anni e tre mesi nel 2014.
- Contributivo pro rata per tutti dal 1° gennaio 2012 con una perdita media pari al 3%.
- Immediato innalzamento a 66 anni (67 anni nel 2022) della soglia di vecchiaia per gli uomini e a 62 per le donne, che dovrà salire a 66 anni entro il 2018 (allo stesso livello dei maschi) e che per tutti i lavoratori sarà agganciata a un sistema flessibile fino a 70 anni di età.
- In ogni caso per tutti i lavoratori nel 2022 l'asticella del pensionamento non potrà essere più bassa dei 67 anni.
- I soli a godere di una corsia preferenziale saranno i lavoratori impiegati in attività usuranti che resteranno agganciati all'attuale meccanismo delle "quote", anche se da quota "94" dovrebbe salire subito a "97". Coloro che hanno maturato i requisiti al 31.12.2011 mantengono la vecchia normativa e per un massimo di 50.000 unità anche coloro che al 31.10.2011 sono in mobilità e matureranno i requisiti
Queste
le proposte indigeribili della riforma delle pensioni del governo
Monti.
Un
pacchetto che dovrebbe garantire subito 3-3,5 miliardi di risparmi
(almeno 15 miliardi a regime) e che prevede anche il blocco totale
per il 2012 e il 2013 delle perequazioni per gli assegni sopra i 935
euro (due volte il minimo). L'indicizzazione all'inflazione
continuerà a essere garantita, totalmente fino a 467,42 euro (il
"minimo"), e al 50 % tra questa soglia i i 935 euro.
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