Poichè tale limite, per quanto si riferisce alla rivalutazione per l'anno 2012 è di € 1.405,05 lordi mensili fino alla concorrenza di € 1.441,59, ne consegue che al di sopra di tale limite nessuna perequazione viene operata.
Tanto per intenderci si tratta di un importo che, dedotta l'Irpef, l'Addizionale Regionale e l'Addizionale Comunale, si riduce a € 1.141,88 netti mensili.
La norma oltre che penalizzante per i redditi di pensione che superano al lordo tale importo anche di un solo centesimo, senza correttivi di gradualità, produce effetti al limite dell'assurdo comprimendoli ed allineandoli verso il basso, tanto che il risultato dell'operazione si traduce in un vero e proprio scippo.
Nel prospetto che segue diamo un esempio di due pensioni dove la seconda ammonta a € 1.441,60 lordi mensili e cioè, 1 centesimo oltre la soglia delle tre pensioni minime perequate.
potere di acquisto pari a € 319,54 senza contare l'aumento del costo della vita verificatosi nel corso dell'anno 2012.
Questo non è altro che il primo capitolo di un 'operazione che si ripeterà anche nel 2013 con l'aggravante dell'effetto composto sia del mancato adeguamento sia dell'aumento del tasso d'inflazione.
Inoltre, ad aumentare ancor più la già pesante falcidia ai redditi dei pensionati concorreranno anche gli aumenti già previsti per il prossimo anno dei tributi locali come a Brescia dove l'addizionale comunale passerà dallo 0,20% allo 0,40% dell'imponibile.
Elaborazione SLC-CGIL - Brescia
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