Mentre
riteniamo positivo quanto previsto dall'art. 4 della Legge di
stabilità circa l'erogazione degli 80 €. mensili per i lavoratori
dipendenti, il nostro giudizio è negativo per quanto attiene alla
mancata estensione del beneficio per i lavoratori “incapienti”
e, soprattutto, alla sterminata platea di pensionati, questi ultimi,
ancora una volta, discriminati dalle ferree leggi della compatibilità
finanziaria.
Se
non intervengono sostanziali modifiche in sede di approvazione
parlamentare al testo di legge varato dal Consiglio dei Ministri, i
pensionati italiani si vedranno scavare ancor più il solco che li
separa dai lavoratori attivi a parità di reddito, tenuto conto delle
già esistenti differenze di imposizione fiscale e, stante le
previsioni, dell'aumentata diminuzione del potere di acquisto delle
proprie entrate per l'anno 2015 visto l'andamento negativo del tasso
di inflazione registrato per l'anno 2014 che, nel migliore dei casi,
non comporterà alcun aumento agli assegni di pensione.
Nella
tabella che segue, riportiamo gli importi relativi a quanto verrà
corrisposto ai percettori di reddito da lavoro dipendente e lavoro
assimilato per l'anno 2015, secondo i criteri di erogazione già
previsti per il 2014.
Gli importi si
intendono rapportati al periodo di lavoro di 365 giorni.
Per periodi
inferiori le cifre dovranno essere calcolate in proporzione
ai giorni
effettivamente lavorati.
Nessun commento:
Posta un commento
Tutti i commenti saranno pubblicati purché privi di volgarità, offese, denigrazioni o attacchi personali.
I commenti che non rispettano queste regole elementari di buona educazione verranno cancellati.