In
data 2 agosto 2016 il consiglio di amministrazione dell'azienda poste
italiane spa, ha approvato la relazione semestrale
dell'amministratore delegato dott. Francesco caio.
La
relazione, zeppa di dati, risulta improntata ad un giustificato
ottimismo per i risultati raggiunti sia in termini di ricavi che di
utili netti (questi ultimi valutati nel semestre, in 435 milioni di
euro).
Ma
al di là dei risultati conseguiti che presentano un aspetto
complessivamente positivo e rassicurante anche sulla prevista
futura cessione di una ulteriore quota azionaria, dalla relazione
traspaiono alcune ombre che, come sindacato di categoria, non
mancano di preoccuparci e ci riferiamo in particolare ai dati
riferiti alle risorse umane disponibili ed alle future prospettive
occupazionali dell'azienda stessa.
I
dati riportati nella relazione, per quanto si riferisce alla
consistenza del numero dei lavoratori dipendenti, mostrano un quadro
significativo circa il persistente calo del numero di addetti, a
fronte di limitate “immissioni” di nuovo personale non certo in
grado di sopperire ai vuoti creati dalle uscite, così come si ricava
da quanto riportato dalla relazione semestrale stessa:
E'
appena il caso di ricordare che il Piano Strategico 2015-2020 prevede
a fronte di esodi
incentivati pari ad un numero di 2.700 dipendenti all'anno l' immissione di 8.000 unità che assicurino il necessario turn-over, immissioni che a tutt'oggi non si sono viste per cui la conclusione è quella che la performance aziendale tanto esaltata nella relazione dell'Amministratore Delegato, è da accreditarsi in massima parte, alla buona volontà ed allo spirito di sacrificio dei lavoratori dipendenti rimasti attualmente in azienda la cui età anagrafica media, detto per inciso, è pari a 53 anni.
incentivati pari ad un numero di 2.700 dipendenti all'anno l' immissione di 8.000 unità che assicurino il necessario turn-over, immissioni che a tutt'oggi non si sono viste per cui la conclusione è quella che la performance aziendale tanto esaltata nella relazione dell'Amministratore Delegato, è da accreditarsi in massima parte, alla buona volontà ed allo spirito di sacrificio dei lavoratori dipendenti rimasti attualmente in azienda la cui età anagrafica media, detto per inciso, è pari a 53 anni.
Uno
studio commissionato dal SLC-CGIL ad un Comitato Scientifico di
Valutazione Industriale, certifica che la media delle “uscite
concordate” è di 4.000 unità all'anno, e che nell'arco di 20 anni
(dal 1996 ad oggi) i dipendenti delle Poste Italiane sono passati da
210.000 a 137.000, con una perdita secca di 73.000 posti di lavoro.
La
Segreteria
SLC-CGIL
di Brescia
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