Per la dirigente sindacale, quanto rilevato dall’Istituto “certifica quello che diciamo da tempo: la precarietà è ormai un aspetto strutturale. Precarietà e assenza di tutele sono troppo spesso riconducibili alla generazione degli under 35. Senza il blocco dei licenziamenti – sottolinea Scacchetti – i dati di oggi sarebbero certamente ancor più drammatici e difficilmente recuperabili”.
“È necessario quindi invertire subito la rotta. I soldi del Recovery Fund vanno utilizzati per creare nuove opportunità di lavoro, soprattutto per le platee più fragili, donne e giovani, ma anche – conclude la segretaria confederale – per bonificare un mercato del lavoro inquinato da tipologie di lavoro e assunzioni contrattuali prive di ogni diritto”.
Fonte: Ufficio Stampa Cgil
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