Per quanto riguarda la campagna vaccinale, il segretario generale della Cgil ritiene che “la realizzazione di punti di vaccinazione nei luoghi di lavoro, debba essere uno strumento attuativo di un piano strategico nazionale, con un ruolo centrale del servizio sanitario nazionale anche nel gestire le priorità sui lavoratori più esposti. Questo per evitare che ci siano regioni, aziende e lavoratori di serie A e di serie B”.
A Landini, “non convince l’ipotesi di vaccinare anche i famigliari nei luoghi di lavoro”, mentre ritiene “importante, il ruolo che possono svolgere i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (RLS), sul funzionamento dei protocolli e sulla campagna vaccinale nei luoghi di lavoro”.
Circa l’aggiornamento dei protocolli, il segretario della Cgil, conclude sottolineando “il ruolo che può avere l’INAIL” e ricorda ”il contributo importante dato dall’Istituto la volta scorsa”.
Fonte: Ufficio Stampa Cgil
Nessun commento:
Posta un commento
Tutti i commenti saranno pubblicati purché privi di volgarità, offese, denigrazioni o attacchi personali.
I commenti che non rispettano queste regole elementari di buona educazione verranno cancellati.