“A queste ricadute – spiegano i tre sindacalisti – si aggiungerebbero inevitabilmente disservizi nella gestione di servizi essenziali. Abbiamo proposto di modificare radicalmente l’articolo per evitare queste ripercussioni senza aver avuto finora l’attenzione necessaria da parte delle Istituzioni: queste sono le ragioni che hanno spinto le nostre federazioni di categoria ad indire lo sciopero di oggi, 30 giugno. Il sostegno pieno allo sciopero delle tre Confederazioni – proseguono – si poggia sulla necessità di evitare che si generi precarietà attraverso la moltiplicazione degli appalti in questi settori, nonché per garantire, in vista dell’attuazione del PNRR, un sistema di gestione dei servizi a rilevanza economica più solido e non frammentato come emergerebbe all’indomani dell’applicazione dell’articolo 177”.
Miceli, Cuccello e Bocchi fanno appello al Governo e, in particolare, ai Ministri competenti affinché “si possa trovare la necessaria soluzione ad un tema dirimente per le politiche di sviluppo del Paese: l’immobilismo su questo fronte sarebbe un pessimo segnale per tutto il mondo del lavoro e un arretramento su settori strategici che pagheremmo caramente nei prossimi anni”, concludono.
Fonte: Ufficio Stampa Cgil
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