Per la Confederazione “una legge quadro è fondamentale per avere un modello organico di intervento che eviti procedure differenziate, per garantire diritti uguali ai cittadini e velocità negli interventi. È necessaria – prosegue – per affrontare sia la fase straordinaria di criticità, sia le fasi di ricostruzione e rilancio, fornendo principi su cui fondare l’azione pubblica anche in una prospettiva di riduzione dei divari sociali e spaziali”. “Una legge quadro – spiega ancora la Cgil – deve affrontare diverse questioni. Dal tema della governance, a quello degli appalti di servizi, alle misure per evitare delocalizzazioni delle imprese e sostenere lo sviluppo territoriale socio-economico, alla legalità, trasparenza e sicurezza”.
“Per ridare priorità alle persone, all’ambiente, al territorio occorre cambiare il nostro modello di sviluppo, curare le fragilità e le bellezze del nostro Paese. Curare vuol dire fare una grande opera di prevenzione, sia dal rischio sismico che da quello idrogeologico. É necessario – conclude la Cgil – un grande ‘progetto nazionale’, come già proposto nel nostro Piano del Lavoro, che affronti le emergenze e punti sulla manutenzione del territorio, creando così lavoro e generando processi di riduzione delle disuguale e di inclusione sociale in un’ottica di sviluppo sostenibile del Paese”.
→ Il documento con le proposte
→ La relazione introduttiva di Laura Mariani
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