Il dirigente sindacale ha ribadito le proposte indicate nella Piattaforma unitaria. “Va introdotta una flessibilità in uscita a partire da 62 di età o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Inoltre, è necessario riconoscere la diversa gravosità dei lavori, prendendo a riferimento il contributo elaborato dall’apposita Commissione tecnica, valorizzare il lavoro di cura e delle donne che più di tutti hanno subito il peso delle riforme degli ultimi anni. Bisogna poi introdurre una pensione contributiva di garanzia per coloro che svolgono lavori poveri, discontinui o precari, che sono soprattutto i più giovani – ha aggiunto Ghiselli – garantendo un assegno pensionistico dignitoso”.
“Il passaggio ad un sistema ormai prevalentemente contributivo – ha proseguito il segretario confederale – garantisce anche un equilibrio del sistema in via prospettica”. “Torniamo a chiedere all’Esecutivo l’apertura di un tavolo. È grave – ha concluso – che questo non sia ancora avvenuto”.
→ scarica il testo della memoria consegnata in audizione
Fonte: Ufficio Stampa Cgil
Nessun commento:
Posta un commento
Tutti i commenti saranno pubblicati purché privi di volgarità, offese, denigrazioni o attacchi personali.
I commenti che non rispettano queste regole elementari di buona educazione verranno cancellati.