Così la responsabile delle Politiche per la disabilità CGIL nazionale, Nina Daita, commenta le dichiarazioni di oggi del Ministro per le Disabilità, Erika Stefani. “Le quote - prosegue la dirigente sindacale - sono uno strumento usato in tutta Europa, hanno sempre funzionato e continuano a funzionare. Non sono loro la causa delle migliaia di persone con disabilità che non trovano lavoro”.
“Le barriere culturali non si abbattono senza l’aiuto delle quote. Piuttosto - sottolinea Daita - occorrerebbe prevedere congrue risorse, strumenti di accompagnamento dalla scuola al lavoro. Inoltre, sono essenziali i servizi mirati all’inserimento lavorativo delle
persone con disabilità, che in questi anni sono stati smantellati.
I centri per l’impiego non sono stati più in grado di svolgere in maniera adeguata il proprio lavoro. A fronte di tutte queste carenze, l’unica proposta è l’azzeramento delle quote? Non credo possa essere questa la soluzione”. “La legge 68/99 va applicata nella sua interezza: formazione, incentivi per le imprese, ausili per i lavoratori disabili, servizi di accompagnamento.
Nel passato ha funzionato e anche molto bene. La CGIL - conclude la responsabile delle Politiche per la disabilità CGIL - sosterrà con forza la difesa delle quote, rivendicando servizi, formazione e risorse per la dignità dei lavoratori con disabilità”.
Fonte: Ufficio Stampa Cgil
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